101 reti segnate e 7 autoreti. Se paragoniamo questi numeri alle ultime due edizioni degli europei, certo, c’è un calo importante. Nell’edizione del 2016 in Francia, sono state segnate 108 reti. Tantissime, invece, ad Euro 2020: ben 142 reti, record di sempre.
In un mese circa di partite, la Spagna ha trionfato in finale contro l’Inghilterra. La squadra di Southgate era alla seconda finale consecutiva, dopo quella persa, in casa, contro l’Italia. Contro la Spagna di De La Fuente, la squadra dei tre leoni soccombeva sotto le reti di Williams ed Oyarzabal.
Probabilmente è stato l’ultimo europeo di Cristiano Ronaldo, che avrebbe detto addio al suo Portogallo dopo ben sei edizioni di Europei: il primo, proprio in Portogallo nel 2004.
Oggi, ci sono meno talenti di vent’anni fa, forse è questo che non ha entusiasmato l’Europeo disputato in Germania. Il turnover generazionale è in atto: Bellingham e Yamal sono in rampa di lancio per giocarsi il prossimo pallone d’oro, ma è Mbappé ad aver preso il posto di Messi e Ronaldo nell’olimpo dei più grandi calciatori.
Il rimpianto dei campioni che non ci sono più si prova di più in Italia, a differenza di altre nazioni in cui c’è un adeguato turnover: l’Italia non partecipa ai Mondiali dal 2014, mentre agli ultimi europei ha compiuto un percorso davvero sotto le aspettative.