Un famoso cestista della NBA, disse, in una famosa intervista, che il fallimento è contemplato nello sport, ma è un concetto inflazionato. «Michael Jordan ha giocato per 15 anni e ha vinto sei titoli Nba. Vuol dire che gli altri nove anni sono stati un fallimento?». Anche Paolo Maldini, di sé, disse di essere il giocatore più perdente della storia: "Ho vinto tanto ma ho perso anche tanto”.
Siamo sicuri che, a questa scia, può unirsi Carlo Ancelotti? Appese le scarpette al chiodo nel 1992, affianca Arrigo Sacchi nell’esperienza dei mondiali americani. Poi, comincia ad allenare vicino casa sua, prima a Reggio Emilia, con la Reggiana, in serie B, posizionandosi quarto e conseguendo la promozione in A, e poi due anni al Parma, raggiungendo prima uno storico piazzamento in Champions League, e poi al secondo anno il sesto posto.
Da lì, la Juventus, ambiente non favorevole per una bandiera milanista. In cui comunque raggiunge due secondi posti. E, nel 2001, l’esplosione di Ancelotti: gli otto anni al Milan sono stati il manifesto di una squadra imbattibile e compatta: uno scudetto, due Champions League, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e due Europee, con annessa vittoria nel Mondiale per Club.
Lasciato il Milan, Ancelotti va al Chelsea e vince al primo anno campionato e FA Cup, poi a Parigi, dove vince il campionato nel 2012/13. Approda al Real Madrid, in cui vince, al primo anno, Champions e Coppa del Re. Poi, nel 2016, va in Germania, in cui vince il campionato, ma viene esonerato all’inizio del secondo campionato. Ritorna in Italia al Napoli, ma nonostante guidasse una squadra a fine ciclo dopo il triennio eccezionale di Sarri, porta gli azzurri al secondo posto, ed ai quarti di finale di Europa League. Dopo l’esonero a dicembre del 2019, firma con gli inglesi dell’Everton, ma non brilla.
Dopo due campionati non eccezionali, viene richiamato da Florentino Perez alla guida dei Blancos, e fa bene: di nuovo, al primo anno, vince la Champions League, e anche il campionato; il secondo anno, la Coppa del Re, e poi nuovo double l’anno scorso fra Champions e campionato.
È il migliore di sempre? Sì, sicuramente.