Del garbo, ne ha fatto uno stile, un marchio distintivo, dai primi anni in cui aveva scelto di intraprendere la carriera da allenatore. Può fregiarsi di un vanto che hanno in pochi: due squadre nello stesso stadio che lo applaudono senza rivalità, è successo quando Roma e Leicester si sono incrociate in Europa League qualche anno fa. Parliamo di Claudio Ranieri.
Ranieri, però, è stato di parola: quando aveva portato il Cagliari in serie A, aveva già annunciato che sarebbe stata l’ultima squadra che avrebbe allenato. Ha lasciato qualche spiraglio per qualche nazionale, ma chissà quante chiamate ha dovuto declinare quest’estate, visti i tanti cambi in panchina che ci sono stati in Italia e all’estero.
Claudio Ranieri aveva visto il grande calcio proprio a Cagliari, quando approda dopo un campionato regionale in Calabria col Vigor Lamezia e dopo la C1 con il Campania Puteolana, vince il campionato di C1 con gli isolani nell’88/89, e vi resta fino al 90/91 quando aveva portato i rossoblù in massima serie. Ci rimane anche lui, in A, l’anno dopo guidando il Napoli post-Maradona: fa bene il primo anno, un po’ meno il secondo. Nel 93/94 riparte da Firenze, in B: guida la viola alla promozione, e rimane fino al 96/97 vincendo anche una Coppa Italia l’anno prima, con otto vittorie su otto incontri.
Approda in Spagna, al Valencia, nel 97/98: non era l’unico italiano al Mestalla, c’era anche Amedeo Carboni, bandiera romanista. Al Valencia, Ranieri vince l’Intertoto e la Coppa del Re, entrambe nel 98/99. Rimane in Spagna e firma con l’Atletico Madrid, che segue la tradizione italiana dopo Sacchi: con i Colchoneros, Ranieri rimane solo fino a marzo del 2000, quando viene esonerato.
Rimane all’estero, e va al Chelsea: subentra a stagione in corso nel 2000/2001, e chiude al sesto posto per due anni consecutivi. Poi, quarto posto nel 2002/03, e secondo posto nel 2003/04. Al termine di questo campionato, ritorna a Valencia, ma l’esperienza non è fortunata: rimane fino al febbraio del 2005, per poi essere sollevato dall’incarico.
Rimane fermo praticamente due anni, quando viene chiamato in Italia a guidare il Parma destinato alla retrocessione, ma riesce a mantenere la massima serie. Viene chiamato, l’anno dopo, alla Juventus, sulla cui panchina rimane due anni. Poi, allena la Roma, tra il 2009 ed il 2011. Ancora in Italia, stavolta all’Inter, fra settembre del 2011 e marzo 2012. Prende un altro aereo Ranieri e va in Francia, nel principato di Monaco: con i biancorossi, retrocessi in Ligue 2, vince il campionato, e guadagna un incredibile secondo posto il campionato successivo.
Il miracolo succede nel 2015, quando porta il Leicester, modesta compagine di Premier League, alla vittoria del campionato. Dopo l’esperienza fantastica in Premier, va al Nantes, poi Fulham, ancora Roma tra marzo e giugno del 2019, e poi Sampdoria ancora in Italia fino al 2021. Nuova esperienza in Inghilterra al Watford, tra ottobre 21 e gennaio 22.
Infine Cagliari, accolto giustamente come un eroe, vince ai playoff il primo anno di B, e mantiene la categoria l’anno successivo, posizionandosi al sedicesimo posto dopo un campionato altalenante.