Il Barcellona fa un altro passo verso il titolo, ma deve sudare più del previsto contro il fanalino di coda Valladolid. Al José Zorrilla, i catalani vanno sotto nei primi minuti ma ribaltano la gara nella ripresa, conquistando un successo per 2-1 che li mantiene a +7 sul Real Madrid, atteso oggi dal match contro il Celta Vigo. A quattro giornate dalla fine, la Liga è saldamente nelle mani dei blaugrana, attesi ora da due sfide cruciali: la semifinale di ritorno di Champions contro l’Inter a San Siro e il Clásico di domenica prossima contro il Real.
Flick opta per un ampio turnover, lasciando in campo solo Pedri e il non al meglio Gerard Martin, con Dani Rodríguez – classe 2005 – all’esordio dal 1’. L’avventura del giovane dura però poco: un infortunio alla spalla lo costringe al cambio dopo mezz’ora. La gara si apre con un clima ostile sugli spalti: i tifosi locali, furiosi con la gestione di Ronaldo Nazario, protestano lanciando in campo banconote finte. E al 5’, il Valladolid passa con Ivan Sanchez, complice una deviazione decisiva di Araujo.
Il Barça fatica a reagire e si affida ai cambi. De Jong e Raphinha entrano dopo l’intervallo e cambiano volto alla squadra: il brasiliano firma il pari al 54’ (31° gol stagionale), mentre Fermin sigla il sorpasso al 60’ sfruttando un ottimo assist di Martin. Nel finale, la squadra catalana sfiora il tris con un palo di Fort e una parata di Ferreira su Dani Olmo. Brivido finale anche per Ter Stegen, al rientro dopo sette mesi, che salva il risultato su Latasa.
Con 160 gol segnati in stagione e una leadership sempre più solida, il Barça guarda ora alla trasferta europea e al Clasico con ottimismo.