Il Milan di Paulo Fonseca è già in crisi. Dopo solo due partite di campionato, la squadra rossonera sembra essere tornata agli stessi difetti che l'hanno afflitta in passato: mancanza di aggressività, scarsa coesione tattica e, soprattutto, una difesa che continua a mostrare preoccupanti segnali di fragilità. La sconfitta per 2-1 contro un Parma ben organizzato e determinato a sfruttare ogni minima indecisione dei milanisti evidenzia la necessità di un rapido cambio di rotta per evitare una stagione deludente.
Il copione della partita è chiaro sin dai primi minuti. Dopo meno di due giri di lancette, il Parma trova subito il vantaggio grazie a Man, che approfitta di un’azione fulminea sulla sinistra orchestrata da Valeri. Calabria viene bruciato in velocità, Theo Hernandez è fuori posizione, e per il Milan è già tempo di inseguire. Le prime vere occasioni per il Milan arrivano solo dopo mezz'ora di gioco, con Okafor e Pavlovic che provano, senza successo, a risvegliare la squadra.
Il primo tempo si chiude con il Parma ancora pericoloso in contropiede, mentre Fonseca, spesso con le braccia allargate in segno di frustrazione, osserva impotente la sua squadra che non riesce a seguire le sue indicazioni. L'allenatore portoghese decide di non effettuare cambi durante l’intervallo, sperando forse in una reazione d’orgoglio da parte dei suoi giocatori.
La ripresa si apre con un Milan più determinato: un bolide di Reijnders si stampa sulla traversa, dando l’impressione che la partita possa finalmente girare. Ma è solo un fuoco di paglia. Nonostante il momentaneo pareggio di Pulisic, bravo a finalizzare un’azione ben costruita da Leao, il Milan non riesce a mantenere il controllo della partita. Gli errori in difesa continuano a compromettere ogni tentativo di rimonta, e alla fine è ancora il Parma a punire i rossoneri. Un contropiede letale orchestrato da Almqvist e finalizzato da Cancellieri sigla il definitivo 2-1.
Fonseca prova a inserire forze fresche come Emerson, Fofana, Jovic e Chukwueze, ma le sue mosse non cambiano il destino del match. La squadra appare lunga, spezzata, incapace di gestire la fase difensiva e di mantenere la concentrazione necessaria per evitare pericolosi cali di tensione.
Mentre il Parma festeggia con merito una vittoria costruita su un solido lavoro di squadra e una strategia chiara, il Milan è costretto a riflettere sui propri limiti. Il calendario non concede tregua: all'orizzonte si profilano sfide complicate contro Lazio, Venezia e il ritorno della Champions League. Senza un rapido intervento per risolvere i problemi difensivi e infondere nuova grinta alla squadra, la stagione potrebbe prendere una piega preoccupante molto presto.