Una domenica che poteva chiudere i conti ha invece rimesso tutto in discussione. Sotto un nubifragio che ha reso il campo dell’Olimpico Grande Torino quasi impraticabile, l’Inter ha superato 2-0 il Torino con una prestazione solida e pragmatica, realizzata con ampie rotazioni in vista della finale di Champions. Con i gol di Zalewski e Asllani, i nerazzurri hanno temporaneamente agganciato in vetta il Napoli, poi fermato sul 2-2 dal Genoa in un Maradona carico di tensione e deluso dalla beffa finale.
Inzaghi ha optato per un ampio turnover: solo Bisseck e Bastoni tra i titolari di martedì contro il Barcellona sono scesi in campo dal primo minuto. Tanti assenti per precauzione, da Lautaro Martinez a Frattesi e Mkhitaryan. L’Inter ha sbloccato il risultato al 13’ con la prima rete stagionale di Zalewski, che ha superato Gineitis con un’elegante finta prima di trafiggere Milinkovic-Savic con un destro preciso. Quando il Torino sembrava poter reagire, è arrivato il nubifragio. Dopo una breve sospensione, si è ripreso a giocare.
Nella ripresa, dopo un nuovo ritardo a causa del maltempo, Dimarco e Dumfries sono entrati per evitare guai disciplinari. E proprio da un’azione di Dimarco è nato il rigore del raddoppio: Milinkovic ha steso Taremi, Asllani ha trasformato dal dischetto. Correa sfiora due volte il tris, mentre nel finale viene annullato un gol in rovesciata a Masina per fallo in attacco.
Il Napoli, che sognava l’allungo decisivo, è invece inciampato sul Genoa. Dopo un inizio incoraggiante con il gol di Lukaku su assist di McTominay, gli azzurri si sono fatti raggiungere da una sfortunata autorete di Meret. Raspadori ha riportato avanti i padroni di casa nella ripresa, ancora su imbeccata dello scozzese, ma nel finale Vasquez ha beffato tutti con un colpo di testa. Il pareggio costa caro e Conte non nasconde l’amarezza: “Abbiamo pagato ogni minimo errore. Ora serve massima concentrazione fino alla fine”.