Italia travolta a Oslo: 3-0 della Norvegia, Mondiale in salita e incubo playoff all’orizzonte

Redazione Fonbet
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07 Giu - 07:57 • Tempo di lettura2' min

Debutto da incubo per gli Azzurri: Haaland e compagni dominano, Spalletti senza risposte. Servirà un miracolo per evitare gli spareggi

Il cammino dell’Italia verso il Mondiale 2026 inizia nel peggiore dei modi: a Oslo, la Norvegia vince 3-0 e spedisce la Nazionale di Luciano Spalletti in una posizione già complicatissima dopo appena una partita. Una sconfitta netta, pesante nel punteggio e nel contenuto, che allontana gli Azzurri dalla qualificazione diretta: il distacco in classifica, sommato alla differenza reti, rende ormai quasi inevitabile il passaggio dai playoff di marzo, un incubo già vissuto con le esclusioni da Russia 2018 e Qatar 2022.

Alla Ullevaal Stadion, gremita da 26.000 spettatori tra cui il re Harald e il campione di sci Aksel Svindal, la squadra di casa ha imposto subito ritmo e intensità. Dopo appena pochi minuti, il ventenne Antonio Nusa, esterno del Lipsia, ha cominciato a seminare il panico sulla sinistra con dribbling, veroniche e accelerazioni che hanno mandato fuori giri la linea mediana azzurra. L’Italia, schierata con un centrocampo a quattro (Zappacosta-Barella-Rovella-Udogie), è apparsa disordinata e vulnerabile.

In avanti, la coppia Raspadori-Tonali non è riuscita a supportare Retegui, spesso isolato tra le maglie strette della difesa norvegese. Nel frattempo, il trio d’attacco di Ståle Solbakken, guidato dal regista Ødegaard e finalizzato dai giganti Haaland e Sørloth, ha messo a nudo tutte le fragilità della retroguardia italiana, dove il debuttante Coppola non è stato il peggiore, ma ha pagato un sistema difensivo scoperto e molle nei contrasti.

I tre gol subiti nel primo tempo sono il riflesso di un dominio totale. Al 13’, errore in uscita di Bastoni e imbucata per Sørloth, che ha infilato Donnarumma con un diagonale chirurgico. Poco dopo, è lo stesso Nusa a raddoppiare con un’azione personale degna di uno slalom speciale, chiusa con un destro sul primo palo. Il tris arriva con la firma di Haaland, servito da Ødegaard e libero di superare anche Donnarumma prima di depositare in rete.

L’Italia, impalpabile in attacco, ha prodotto un solo tiro nello specchio: un colpo di testa di Lucca al 92’. In mezzo, tanto possesso sterile, nessuna verticalità, e un’assenza totale di pericolosità offensiva. Nemmeno i cambi effettuati da Spalletti (dentro Frattesi, Orsolini e Lucca) hanno modificato l’inerzia del match.

La Norvegia, numero 38 del ranking Fifa, ha impartito una dura lezione alla nona forza mondiale, sovvertendo ogni gerarchia sulla carta. L’Italia è apparsa fragile, lenta e priva di idee, un crollo tecnico e mentale che riapre vecchie ferite. La prossima sfida di novembre all’Olimpico contro gli scandinavi rischia di non bastare: servirebbe un’impresa, ma al momento il ritorno ai playoff sembra una sentenza già scritta.