Dall'incubo alla speranza il passo è stato lungo ma necessario. Dopo le amarezze della Coppa Italia, la Juventus risponde sul campo con una vittoria importante contro il Verona (2-0), che riaccende le ambizioni in campionato. Il risultato, stretto nel punteggio, è ampio nei significati: la squadra di Thiago Motta ha ritrovato fiducia, determinazione e un nuovo spirito combattivo. Thuram ha sbloccato il match con un colpo da attaccante puro, mentre Koopmeiners, inizialmente relegato in panchina, ha messo il sigillo nel finale, trasformando i fischi in applausi.
La Juve ha affrontato la gara con l’atteggiamento giusto, decisa a scrollarsi di dosso l’etichetta di squadra in crisi. Tuttavia, alcune fragilità sono emerse, soprattutto nei primi minuti, con Di Gregorio chiamato a salvare i suoi su tentativi pericolosi di Suslov e Sarr. La tensione si è fatta sentire anche sugli spalti, con lo Stadium che ha trattenuto il fiato quando, allo scadere del primo tempo, un gol spettacolare di Suslov è stato annullato per fuorigioco.
Nella ripresa, la squadra di Motta ha mostrato maturità, evitando la frenesia e costruendo con pazienza le proprie occasioni. Montipò aveva già fatto gli straordinari nel primo tempo, respingendo le conclusioni di Thuram, Locatelli, Yildiz e McKennie, ma alla lunga la Juve ha trovato la chiave per sbloccare la gara con un’azione corale di grande qualità: scambi veloci tra Yildiz, Locatelli e Kolo Muani hanno liberato Thuram per il vantaggio. Il raddoppio è arrivato nel finale con Koopmeiners, il cui tiro, non irresistibile, ha comunque avuto un peso enorme a livello psicologico.
Motta ha stupito ancora con scelte tattiche inedite: Yildiz ha agito più da trequartista che da esterno, Koopmeiners è stato schierato a destra e Nico Gonzalez, poco incisivo, ha continuato a giocare nel ruolo a lui meno congeniale. Ma la Juventus ha finalmente mostrato una squadra capace di reagire, chiudendo la partita con numeri importanti (27 tiri, 9 nello specchio) e dando segnali incoraggianti per il futuro.