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Sotto il cielo carico di nuvole del Via del Mare, la Roma di Ranieri ha confermato il suo momento d’oro battendo il Lecce per 1-0 e infilando la settima vittoria consecutiva in campionato. Tre punti pesantissimi, che consolidano il quinto posto e tengono aperta la corsa alla Champions League, ora distante solo quattro lunghezze.
In una partita sporca e combattuta, senza Dybala e con le energie ridotte dopo la pausa per le nazionali, i giallorossi si sono affidati al talento e alla potenza di Dovbyk, che nel finale ha deciso il match con un’azione personale da centravanti vero: spalle alla porta, controllo, accelerazione e sinistro fulminante sul primo palo. Gol che ha piegato le residue resistenze di un Lecce generoso ma fragile, alla quinta sconfitta consecutiva e ora minacciato dall’Empoli, distante appena due punti.
Il primo tempo è stato segnato da tanti errori, da una parte e dall’altra. Angelino ha divorato un’occasione clamorosa a porta vuota dopo un’uscita sconsiderata di Falcone, mentre Cristante ha rischiato grosso con un retropassaggio scambiato per un assist da Helgason. Le emozioni sono proseguite con l’occasione sprecata da Ramadani, e un doppio squillo del Lecce con Gallo e Karlsson, neutralizzati da Svilar.
La ripresa è ripartita con ritmi più bassi, ma col passare dei minuti la Roma ha alzato il baricentro, pur senza brillare. Il gol annullato a Mancini, dopo un lungo check del VAR, sembrava spegnere gli entusiasmi. Ma l’ingresso di Baldanzi e Shomurodov ha dato energia e profondità a una squadra in cerca del guizzo. Il guizzo, alla fine, lo ha trovato Dovbyk, nel momento in cui la partita sembrava avviarsi verso un pareggio a reti bianche.
Nel recupero, proprio Shomurodov ha sfiorato il raddoppio in contropiede, ma Falcone ha evitato il peggio. Troppo poco, però, per salvare un Lecce in evidente difficoltà. Domenica prossima per la Roma c’è lo scontro diretto con la Juventus, che può valere un pezzo di Europa.
