Il tennis italiano celebra un momento straordinario: la Nazionale femminile, guidata da Tathiana Garbin, ha vinto la Billie Jean King Cup, riportando in patria il trofeo dopo un’assenza di 11 anni. La finale di Malaga è stata una sintesi di talento, determinazione e spirito di squadra, con protagoniste come Jasmine Paolini, Sara Errani, Lucia Bronzetti, Elisabetta Cocciaretto e Martina Trevisan, che hanno riscritto un nuovo capitolo della storia azzurra.
L’ultima vittoria risaliva al 2013, ma quest’anno la squadra ha mostrato di essere all’altezza delle grandi campionesse del passato, come Francesca Schiavone, Flavia Pennetta, Roberta Vinci e la stessa Errani. Quest’ultima, a 37 anni, ha assunto il ruolo di leader esperta, contribuendo non solo sul campo ma anche nella creazione di un gruppo affiatato. Jasmine Paolini, punta di diamante del team, ha guidato l’Italia verso il successo con una stagione straordinaria, culminata con due finali Slam e il raggiungimento del quarto posto nel ranking mondiale, eguagliando il record di Francesca Schiavone del 2011.
La vittoria di Malaga è il coronamento di un percorso di rinascita per il tennis femminile italiano, che negli ultimi anni aveva vissuto momenti difficili. Gran parte del merito va alla capitana Tathiana Garbin, che dal 2016 ha lavorato in silenzio per ricostruire il team. Dopo la delusione della finale persa nel 2023 contro il Canada, Garbin ha affrontato anche una sfida personale contro un tumore, superandola con la stessa determinazione che ha infuso nella squadra.
La sua guida è stata decisiva anche nelle scelte tattiche: l’inserimento di Lucia Bronzetti al posto di Elisabetta Cocciaretto si è rivelato vincente, con Bronzetti che ha giocato un ruolo chiave sia in semifinale contro la Polonia che in finale contro la Slovacchia. Ma è stato il lavoro collettivo delle azzurre a fare la differenza, riportando il tennis italiano ai vertici mondiali.