L’Inter vola a Monaco di Baviera e lo fa al termine di una delle sfide più vibranti della storia recente della Champions League. Dopo il 3-3 dell’andata al Montjuïc, il ritorno a San Siro si è chiuso con un emozionante 4-3 ai tempi supplementari. È Davide Frattesi a scrivere il nome nerazzurro sulla finale, con una rete pesantissima all’ottavo minuto del primo tempo extra.
Una partita infinita, combattuta e intensa. I nerazzurri hanno dominato il primo tempo, chiudendolo sul 2-0 con le reti di Lautaro Martínez e Calhanoglu su rigore. Ma nella ripresa è arrivata la reazione feroce del Barcellona, capace di ribaltare tutto fino al 3-2 con i gol di García, Olmo e Raphinha. Quando sembrava tutto perduto, Acerbi ha trovato il pari al 95’, forzando i supplementari e mandando in estasi il Meazza.
L'Inter ha mostrato carattere, cuore e resistenza. Dimarco ha lottato su ogni pallone, Mkhitaryan ha difeso con tenacia su un Lamine Yamal scatenato, e Lautaro, nonostante non fosse al meglio, ha aperto le danze con il gol dell’1-0. Nel finale, con diversi titolari esausti, Inzaghi ha azzeccato i cambi. Proprio Frattesi, entrato nella ripresa, ha colpito con freddezza e lucidità, consegnando alla sua squadra la settima finale della storia nerazzurra nella massima competizione europea.
Il Barcellona, giovane e coraggioso, ha dato spettacolo con il suo calcio offensivo, ma ha dovuto arrendersi di fronte a un’Inter cinica e mai doma. Inzaghi torna così in finale dopo Istanbul 2023, e questa volta ad attenderlo ci sarà la vincente di PSG-Arsenal. A prescindere dall’avversaria, l’Inter ci arriva con la consapevolezza di essere una squadra completa, tosta e dal cuore europeo.