Mondiali, ufficiali le sedi delle edizioni 2030 e 2034

Redazione Fonbet
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12 Dic - 08:08 • Tempo di lettura3' min

Spagna, Portogallo e Marocco si sono aggiudicate il primo slot, ma le prime gare si giocheranno in Sud America: il motivo

L'assegnazione delle sedi dei Mondiali 2030 e 2034 è ufficiale, confermando la fine di un lungo processo di selezione. Sebbene la notizia della scelta delle sedi fosse già stata anticipata, l'ufficialità è arrivata attraverso un voto del congresso virtuale della FIFA, sancendo il destino delle prossime due edizioni della Coppa del Mondo.

Per il 2030, il torneo sarà ospitato da una combinazione di nazioni provenienti da diverse aree geografiche, segnando una svolta storica nell'organizzazione del Mondiale. In questo caso, Argentina, Uruguay e Paraguay, tre paesi sudamericani, avranno il privilegio di ospitare la competizione, con l'Uruguay che celebra il centenario della prima edizione dei Mondiali, disputata proprio nel suo territorio nel 1930. Questo anniversario rende il ritorno dell'Uruguay in qualità di paese ospitante particolarmente simbolico, soprattutto considerando che la competizione si svolgerà anche in Argentina e Paraguay.

Per l'Uruguay, che è stato uno dei protagonisti della prima edizione, questa scelta è vista come un riconoscimento del suo contributo fondamentale alla storia del calcio internazionale. Il torneo vedrà così un connubio tra la tradizione storica del calcio sudamericano e la modernità e l'internazionalità delle altre nazioni coinvolte.

La particolarità riguarda il coinvolgimento di altri tre Paesi: la Spagna, il Marocco e il Portogallo, che insieme costituiranno una candidatura congiunta per ospitare le partite del torneo. Questo mix di continenti e culture, che comprende paesi del Sud America, dell'Europa e del Nordafrica, rappresenta un evento senza precedenti nella storia della Coppa del Mondo, unendo tre diverse confederazioni continentali sotto un'unica bandiera per la stessa edizione.

La decisione che ha portato a questa combinazione di paesi non è stata casuale. La FIFA, infatti, aveva già deciso, più di un anno prima dell'ufficializzazione, che la proposta congiunta guidata dal Marocco, dalla Spagna e dal Portogallo fosse l'unica candidata in corsa per ospitare i Mondiali del 2030. Questo scenario ha messo fine alle altre possibili proposte, che erano emerse negli anni precedenti, ma che alla fine sono state accantonate.

Un esempio è la proposta di una candidatura congiunta tra Regno Unito e Irlanda, che è stata annullata in seguito alla decisione di concentrarsi sull'organizzazione di Euro 2028. Inoltre, c'erano anche voci che suggerivano la possibilità di una candidatura formata da Cina, Giappone, Corea del Sud e Corea del Nord, ma anche questa proposta non è andata a buon fine. La scelta finale di assegnare il Mondiale del 2030 alla proposta congiunta di Spagna, Marocco e Portogallo è stata accolta come una soluzione innovativa e senza precedenti, non solo per l'aspetto geografico, ma anche per il simbolismo storico che rappresenta. 

D’altra parte, la decisione riguardante il Mondiale del 2034 è altrettanto significativa. La scelta finale è ricaduta sull'Arabia Saudita, che è diventata l'unica candidata rimasta in lizza. L'Arabia Saudita, con il suo ampio impegno verso lo sport e la sua crescente influenza internazionale, avrà il compito di organizzare una Coppa del Mondo che tornerà nella regione del Golfo dopo l'edizione del 2022, che si è svolta in Qatar.

Questa decisione ha sollevato diverse discussioni. Le temperature torride estive dell'Arabia Saudita potrebbero spingere la FIFA a prendere in considerazione l'idea di posticipare il torneo, come già accaduto per il Mondiale del 2022, che è stato giocato a fine anno per evitare il caldo estremo. La scelta dell'Arabia Saudita come paese ospitante riflette, quindi, l'orientamento della FIFA verso un'espansione delle sedi del Mondiale in regioni che precedentemente non avevano avuto la possibilità di ospitare il torneo.

In sintesi, le decisioni sui Mondiali del 2030 e del 2034 rappresentano una svolta storica nell’organizzazione del calcio internazionale. La combinazione di Sudamerica, Europa e Africa per il 2030 e il ritorno della Coppa del Mondo in Arabia Saudita per il 2034 sono un chiaro segno di come la FIFA stia cercando di rendere il torneo sempre più globale, unendo diverse culture, tradizioni e continenti in un unico evento. Queste scelte, pur con le loro criticità, non fanno che testimoniare l'importanza crescente del calcio come linguaggio universale capace di unire il mondo intero.