La Roma incassa un’altra sconfitta dolorosa in trasferta, cedendo 3-2 contro un Verona determinato a ritrovare punti e fiducia. Per la squadra di Juric, le scelte tattiche e la mancanza di solidità difensiva continuano a pesare: il tecnico croato insiste su soluzioni poco efficaci, mentre la Roma si allontana dai piani alti della classifica, costretta ora a guardarsi le spalle. Il Verona, grazie ai gol di Tengstedt, Magnani e Harroui, interrompe una serie negativa di tre sconfitte e conquista una vittoria importante.
La partita si apre con una Roma inizialmente propositiva, ma a spezzare l’equilibrio è un grave errore di Zalewski al 13’, che regala palla a Tengstedt, bravo a battere Svilar in uscita. Nonostante la rete del pareggio firmata con un bel colpo di tacco da Soulé, il Verona risponde immediatamente con un colpo di testa vincente di Magnani, sfruttando le disattenzioni della difesa giallorossa. La Roma sembra incapace di reagire con ordine e determinazione, perdendo rapidamente il controllo della partita.
Nella ripresa, Dovbyk riporta il risultato sul 2-2 su assist di Celik, ma è ancora il Verona a trovare il colpo decisivo: Livramento, con una grande progressione, beffa Ndicka e serve un assist perfetto a Harroui, che segna il gol della vittoria. L'ultimo sussulto della Roma arriva con una punizione di Dybala, respinta da Montipò, che sigilla la vittoria veronese.
Per Juric, il cui futuro appare incerto, è un’altra occasione persa, mentre il Verona di Zanetti mostra solidità e capacità di sfruttare i punti deboli degli avversari. La Roma, priva di lucidità e personalità, dovrà trovare risposte rapide se vuole risalire la classifica.