Serie A: prime sorprese e preoccupazioni per Napoli e Roma, Lazio convince all’Olimpico

Redazione Fonbet
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19 Ago - 11:53 • Tempo di lettura7' min

L’esordio stagionale offre spunti contrastanti: il Napoli di Conte crolla a Verona, mentre la Lazio supera il Venezia con determinazione

La prima domenica calcistica della Serie A 2024/2025 è volata via regalando spunti interessanti e allo stesso tempo preoccupanti. Non è stato certamente un inizio positivo per il nuovo Napoli targato Antonio Conte.

L'avvento dell'ex tecnico di Juventus e Inter, tra le altre, è stato accolto con grande entusiasmo ed euforia quest'estate dal pubblico napoletano. Dopo una stagione totalmente da dimenticare chiusa con un deprimente decimo posto in classifica, le aspettative sono aumentate con il vero colpo del mercato in panchina.

Nonostante ciò, il mercato non ha ancora regalato il bomber che Conte si aspettava. Quel Romelu Lukaku che, sotto la guida del suo mentore durante l'avventura interista, ha realizzato 78 reti e fornito 23 assist in 132 presenze complessive. La pazienza non è un pregio di Conte, che già nella conferenza stampa alla vigilia della prima partita di campionato contro l'Hellas Verona, ha manifestato una certa insoddisfazione e preoccupazione per la situazione relativa al mercato.

Al Bentegodi il possesso palla è stato di marca Napoli, ma a vincere e bene è stato l'Hellas Verona di Paolo Zanetti. Una sconfitta bruciante per 3-0 che in casa partenopea nessuno si poteva aspettare. Men che meno Conte che a fine partita ha chiesto scusa a i tifosi napoletani.

Lo stallo del mercato dovuto alla vicenda Osimhen-Lukaku non ha permesso al tecnico di schierare la formazione ideale secondo i suoi principi di gioco. Il vantaggio siglato dal nuovo acquisto gialloblù, Dailon Rocha Livramento, ha stappato una partita che nel primo tempo non aveva regalato tante gioie.

L'assist di esterno destro, una trivela deliziosa tutta da gustare, di capitan Darko Lazovic è stato finalizzato nel miglior modo possibile dall'attaccante capoverdiano dell'Hellas Verona, prelevato dagli olandesi del MVV Maastricht.

Alla fine del primo tempo il Napoli è stato costretto a far a meno anche di Kvicha Kvaratskhelia, uscito dal rettangolo verde di gioco ufficiosamente per giramenti di testa e ufficialmente, come comunicato dalla società azzurra, per un problema muscolare.

Insomma, di male in peggio. Ad un quarto d'ora dal 90' il piano partita del Napoli è definitivamente crollato a seguito di una clamorosa indecisione e passività dei giocatori azzurri in mezzo al campo. Ne ha approfittato Ondrej Duda che ha servito in profondità l'altro nuovo volto dell'Hellas, il colombiano Daniel Mosquera, che ha freddato Meret con un preciso destro all'angolino basso.

Il 24enne centravanti, arrivato in Italia direttamente dai colombiani dell'América de Cali, si è gustato la prima gioia in Serie A all'esordio. Ma non è bastato, perché al 94' ecco la zampata vincente per il 3-0 finale. Doppietta personale alla prima di campionato per il numero 35 gialloblù che ha fatto impazzire di gioia il pubblico del Bentegodi.

Intanto quest'oggi visite mediche per David Neres, l'ala brasiliana in arrivo dal Benfica che porterà grandi dosi di fantasia e imprevedibilità nella trequarti offensiva.

Allo Stadio Olimpico la Lazio si è regalata una prima serata di festa. I biancocelesti di Marco Baroni hanno dovuto mandar giù subito un boccone amaro al 3' con il vantaggio del Venezia a firma del centrocampista danese, Magnus Kofod Andersen.

Una indecisione di Rovella in area ha permesso ad Ellertsson di servire il compagno di squadra che con un destro a giro ha superato l'incolpevole Provedel. Inizio in salita per la Lazio, orfana di due senatori come Luis Alberto (volato in Qatar all'Al-Duhail) e del bomber Ciro Immobile (miglior marcatore della storia della Lazio con 207 reti, ora al Besiktas con cui nella giornata di ieri ha siglato una doppietta per il 4-2 finale sull'Antalyaspor).

A fare le veci dell'ex capitano biancoceleste ora c'è a pieno regime il Taty Castellanos, che ha deciso di fare le cose per bene e di iniziare la sua vera stagione alla Lazio con un piglio diverso. E all'11' ecco il pareggio dei padroni di casa: gravissima indecisione di Svoboda, Castellanos ruba il pallone da vecchio mestierante e infilza Joronen lì dove non può arrivare.

L'attaccante argentino ex Girona ha impreziosito la sua prestazione con movimenti intelligenti e con diverse occasioni avute nel corso della partita.

Il primo tempo fila via fino al 44' quando il nuovo capitano della Lazio, il numero 10 Mattia Zaccagni, trasforma il rigore del momentaneo vantaggio biancoceleste. Buonissima la prova del nuovo acquisto in casa Lazio, il trequartista nigeriano Dele-Bashiru, un recuperatore di palloni eccezionale che ha fornito una prestazione di livello alla sua prima in Serie A.

La partita si è chiusa definitivamente all'81' con il cross rasoterra messo in mezzo da Lazzari deviato nella propria porta dallo sfortunato Altare. Successo convincente della Lazio di Baroni che ha saputo rimettere in piedi una partita che non era iniziata nel miglior modo possibile.

L'arrivo di Boulaye Dia dalla Salernitana garantirà un ricambio di livello a Castellanos lì davanti come riferimento offensivo. Una bella coppia assortita e qualitativa di attaccanti che potrà creare parecchi pericoli alle difese avversarie durante tutto l'arco del campionato.

Non sarà una stagione come le altre dalle parti di Bologna. Il ritorno in Champions League dopo una lunghissima attesa ha portato una ventata di entusiasmo mai vista sotto le Due Torri.

Vero, non c'è più l'artefice dell'incredibile cavalcata della scorsa stagione in panchina, Thiago Motta, ora nuovo tecnico della Juventus. Non ci sono due pezzi da novanta come Riccardo Calafiori (sbarcato in Premier League all'Arsenal di Mikel Arteta) e Joshua Zirkzee (già a segno all'esordio in campionato con il Manchester United). Adesso il condottiero dei rossoblù è quel Vincenzo Italiano, reduce da tre finali perse (due di Conference League e una in Coppa Italia) alla guida della Fiorentina.

Un avvicendamento in panchina da tenere conto, visto che il gioco di Italiano è ancor più offensivo di quello di Thiago Motta. La rosa del Bologna non è ancora completa, ma la prima al Dall'Ara contro l'Udinese ha regalato comunque diversi spunti positivi.

Il Bologna è ripartito dal suo giocatore simbolo, Riccardo Orsolini. Il capitano e numero 7 rossoblù si è visto prima annullare un gol per tocco di mano in precedenza di Freuler. Poi al 57' ha trasformato il rigore del vantaggio bolognese spiazzando Okoye.

L'Udinese del nuovo tecnico tedesco, Kosta Runjaic, non si è fatto intimorire e non ha perso la lucidità nel momento di maggior difficoltà del match. L'occasione ghiotta per rimettere le cose in parità è capitato sul mancino del giocatore di maggior qualità dei friulani, il capitano francese Florian Thauvin.

L'ex Marsiglia, però, si è fatto ipnotizzare dal dischetto dall'ottimo Skorupski (ed è una novità, dopo il rigore trasformato precedentemente contro l'Avellino in Coppa Italia). Tutto vano, però, per il Bologna, visto che qualche secondo dopo sugli sviluppi del conseguente calcio d'angolo l'Udinese ha trovato il pareggio con il colpo di testa vincente di Lautaro Giannetti.

Il 30enne difensore argentino ex Vélez Sarsfield ha trovato la sua seconda rete in Serie A dopo il gol messo a segno l'anno scorso all'Allianz Stadium contro la Juventus. Il Bologna ha provato in diversi modi a cercare la rete del nuovo vantaggio, ma il muro friulano composto da Pérez-Bijol-Giannetti ha retto fino alla fine.

La trasferta in Sardegna ha regalato solo un punticino. La Roma di Daniele De Rossi non è andata oltre un pari all'Unipol Domus contro un Cagliari coriaceo e pungente ben messo in campo da Davide Nicola.

I rossoblù si sono resi pericolosi in particolar modo con le staffilata da fuori area del centrocampista rumeno Razvan Marin, tornato in Sardegna dopo il prestito all'Empoli. Il numero 18 è il faro del centrocampo rossoblù, sempre al centro del gioco.

La difesa del Cagliari si è mossa parecchio bene, con Luperto che si è già calato perfettamente nei meccanismi difensivi (l'anno scorso con Nicola ha centrato una salvezza miracolosa a Empoli).

La Roma ha avuto le sue occasioni per segnare, in particolare con Pellegrini, Soulé e Dovbyk. L'attaccante ucraino, prelevato dai catalani del Girona dopo una stagione da miglior marcatore del campionato spagnolo, non ha certamente fornito la sua prestazione migliore.

Il gigante numero 11 giallorosso ha comunque avuto una bella occasione per timbrare il cartellino. Il suo colpo di testa da posizione ravvicinata non ha avuto abbastanza fortuna e si è stampato sulla traversa a Scuffet battuto.

L'assist è stato fornito da un tocco delizioso di Dybala, sempre al centro delle voci di mercato che lo vorrebbero ad un passo dagli arabi dell'Al-Qadisiyya, club calcistico con sede nella città di Khobar. L'argentino è entrato al 69' rilevando il posto di Zalewski e ha comunque dato il suo contributo qualitativo alla manovra offensiva della Roma.

De Rossi è stato chiaro anche dopo il pari con il Cagliari. Il tecnico giallorosso non si dice preoccupato in caso di partenza di Dybala. Ma l'addio della Joya senza che questi venga sostituito con un giocatore altrettanto importante beh, questo farebbe preoccupare e non poco De Rossi. Questi ultimi giorni di mercato diranno tanto della nuova Roma di De Rossi.